La lista civica Insieme per Cambiare ha promosso un incontro dedicato ad approfondire il tema dello sport e della disabilità, attraverso una serie di testimonianze dirette di chi quotidianamente, in ambito sportivo e lavorativo, promuove percorsi e progetti con e per i ragazzi disabili.

La condivisione di esperienze e idee per risolvere problemi o per formulare nuove proposte, è stato il filo conduttore di questa tavola rotonda, introdotta dal candidato IXC Paolo Valenti, che ha messo in evidenza l’importanza di simili occasioni di scambio di idee e di testimonianze per rispondere a problemi reali, nel pieno spirito di Insieme per Cambiare.

Primo spunto di riflessione è stato offerto dalla testimonianza di Tiziana Berti, presidente della società Centro Sport Terapia Judo Ravenna, realtà attiva da oltre 30 anni in città e promotrice di percorsi sportivi rivolti ai ragazzi disabili. Tanti i progetti e le iniziative organizzate in questi anni, dimostrazione tangibile di come lo sport possa essere un reale strumento di integrazione e di socializzazione.  A conferma del bei buoni risultati raggiunti, la partecipazione di due degli atleti della società ai Trisome Games, le Olimpiadi dedicate ai ragazzi con la sindrome di down, che si svolgeranno a luglio a Firenze. Tante però anche le problematiche con cui una realtà di questo tipo deve confrontarsi, soprattutto di tipo economico, visti gli elevati costi di gestione e la difficoltà di accedere a contributi e fondi stanziati, sempre più esigui. Altro scoglio da superare riguarda la limitata visibilità delle iniziative organizzate, in molti casi poco conosciute dal grande pubblico e dai principali organi di comunicazione.

Proprio sulle difficoltà di comunicare iniziative e progetti dedicati ai portatori di handicap si è soffermata Silvia Pagliai, candidata IXC e tecnico sportivo, che da anni lavora con i disabili, organizzando anche eventi e iniziative apposite. Tra queste spicca “Lo sport al servizio di tutte le abilità”, manifestazione interamente dedicata ai ragazzi portatori di handicap che per un’intera giornata possono provare diverse discipline sportive e conoscere le associazioni sportive attive sul territorio. Iniziative come queste rappresentano una importante occasioni di incontro e di aggregazione, per i ragazzi e per le famiglie, che possono così rendersi realmente conto delle opportunità offerte dal mondo dello sport locale. Fare sistema e unire le forze su tutto il territorio, così come in altri ambiti, anche e soprattutto in questo campo può essere la chiave per raggiungere risultati migliori e per dare il giusto spazio a progetti così di valore per la comunità.

Ad arricchire l’incontro la testimonianza di Giuliano Callegari, campione di nuoto, che ha raccontato la sua esperienza e le difficoltà, con cui un ragazzo sordo ogni giorno si deve confrontare, nello studio, nel lavoro e nel tempo libero, tante barriere architettoniche e culturali, che non solo le istituzioni, ma anche le famiglie, hanno la responsabilità di abbattere con soluzioni concrete.

Nel corso dell’incontro è intervenuto anche Alessandro Bondi del CSI, che ha posto l’accento sul problema delle risorse, finanziarie e umane, su cui si può contare per organizzare e sviluppare progetti sportivi, sia per normodotati che per disabili, considerando la generale flessione del volontariato sportivo e i progressivi tagli negli investimenti economici fondamentali per supportare tali attività.

Il dibattito, che ha visto la partecipazione del capolista Giovanni Poggiali e di alcuni candidati di Insieme per Cambiare, ha toccato anche il tema del lavoro e dell’inserimento professionale, nel pubblico e nel privato, dei disabili, riflettendo sui servizi attualmente attivi e su come implementarli, per esempio attraverso uno sportello unico che possa rispondere alle diverse problematiche con cui le famiglie si devono confrontare.

Accanto alla riorganizzazione degli enti preposti e alla riformulazione degli investimenti, fondamentali per migliorare il sistema, occorrono nuovi stimoli per rendere attuale lo stato sociale, quindi mettere insieme le esperienze, sviluppare azioni di comunicazione tra le città, creando dei modelli che possano essere al centro del dibattito culturale della città.